Una matita è una matita, giusto?  Gli artisti imparano presto che questa affermazione non è vera e c’è una varietà di matite tra cui scegliere.  Le matite sono contrassegnate dalla lettera H e B: H indica hard (duro) e B indica black (nero). Queste sigle sulle matite possono essere usate da sole o in combinazione l’una con l’altra, come la matita HB.

Quindi queste abbreviazioni sono usate per indicare la durezza (H) e l’oscurità (B) della grafite della matita.

Molte matite hanno anche un numero associato a loro che indica il grado di durezza o di oscurità prodotto dalla grafite. Le matite sono graduate da 9H a 2H, H, F, HB, B e da 2B a 9xxB.

Le matite H sono dure e lasciano meno grafite sulla carta, ciò significa che sono più leggere. Le matite B sono più morbide e lasciano più grafite sulla carta, il che significa che sono più scure. F significa Fine Point, cioè punto giusto, ovvero una via di mezzo tra la matita dura e quella morbida; abbastanza simile, ma leggermente più morbida, è la matita HB, a metà strada anch’essa tra la dura e la morbida.

Il modo migliore per capire esattamente cosa può offrire una matita è provarla, questo ti permette di valutare quanto la matita è leggera, scura, morbida e dura. Con la pratica imparerai a valutare le matite che meglio si addicono al tuo tratto.

Man mano che si assume padronanza con le matite, molti, me compreso, iniziano ad usare sempre le stesse per sviluppare la maggior parte dei lavori. Io ad esempio uso la HB, la 2B e a volte la 4B, perché queste matite con la giusta pressione, passano da un tratto chiaro a uno più morbido e scuro, ma anche perché il mio obbiettivo finale è quello di rifinire il lavoro in digitale.

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